Uno dei migliori personaggi che, in questi anni, Facebook è riuscito a creare, è la donna che pubblica un milione e mezzo di foto che la ritraggono quasi sempre mezza nuda, o nuda proprio, o comunque in posa inequivoca (chiariamolo: tutte le foto che mostrano, in qualche modo, da qualche angolatura, di sopra, di sotto, di lato, in diagonale, tette o parti di esse, culi o parti di essi, sono state messe lì per attirare l’attenzione su quelle parti del corpo. Inutile che protestiate: non segue discussione), e però poi si lamenta e sbotta e strepita e fa l’offesa se riceve 107 commenti dal carcere di massima sicurezza dell’Ucciardone e la standing ovation dalla caserma degli alpini di Codroipo.
Ebbene, io avrei pensato a un piccolo componimento da dedicare a questa regina, qualche riga con cui, a fronte del suo sdegno, ritengo sia giusto onorarla.
Di te che sei al mare in uno stretto bikini,
e alle volte anche senza quel bikini,
di te che sei davanti allo specchio vestita da sera,
che stai per andare alla discoteca o alla balera,
di te che ti rotoli nel letto o ti tuffi in piscina,
mostrando dei seni l’interezza o una puntina,
di te che sei di qua, sei di là, fai questo, fai quello,
e che mostri il tutto per chissà quale ragazzo,
ebbene di te, amica mia, non ce ne frega un cazzo.
P.s. Complimenti per i seni.
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