NO!

Il LIBRO

(Historica, 2017)

 

9 giugno 1998: primo giorno. 13 giugno 2003: secondo giorno. 10 ottobre 2009: terzo giorno. 3 luglio 2013: quarto giorno. 7 settembre 2015: quinto giorno.

Può una grande storia d'amore durare solo cinque giorni?

E' quello che si chiede la protagonista, Chiara Sogni, nome da predestinata, ed è quello che si chiede il suo "antagonista", Edoardo Spencer, nome da principe, non troppo azzurro.

Proprio come in una favola, intrisa di ironia, dolcezza e poesia, Chiara e Edoardo si troveranno e si rincorreranno per tutta una vita, lasciandoci a curiosare divertiti nelle loro stravaganti vicende sentimentali, ma, in un gioco di specchi, facendoci anche riflettere sulle nostre.

Sarà solo il finale a sciogliere ogni dubbio con la forza di uno schiaffo.

Il libro è stato finalista al Torneo Letterario Io Scrittore 2017.

 

 

 

 

 

 

Con l'ironia dissacrante che anche questa volta distingue la sua scrittura, Alberto Fezzi vuole che i lettori si facciano questa domanda: "Per cosa vale la pena spendersi davvero? Per quell'amore che percorre una lunga linea retta, senza scosse, o per quello che somma pochi ma intensi tratti incidentati, singoli momenti di puro sentimento?"

Corriere della Sera

 

Già apprezzato per il sagace realismo con cui ha indagato passioni, vizi e debolezze della sua generazione, ovvero 1977 e dintorni (a partire dal saggio d'esordio "Sognando un Negroni"), intingendo ogni volta la punta nel calamaio di una sottile ma inebriante ironia, la penna di Alberto Fezzi torna a tracciare la sua marcata e inconfondibile linea in un racconto (già finalista al torneo letterario "Io Scrittore" 2017) dal titolo spiazzante almeno quanto il suo finale.

Con piglio ora poetico e aggraziato, ora incisivo e dissacrante, l'autore ci conduce negli stravaganti inseguimenti tra una sognatrice più concreta di quanto la stessa voglia apparire, e un inafferrabile pretendente pronto a scombinare tutte le carte in tavola.

L'Arena 

 

La favola moderna di Alberto Fezzi. Una grande storia d'amore che dura diversi anni, o forse solo pochi giorni.

Cultora

 

Alberto Fezzi riesce con eleganza e in punta di penna a regalarci attimi di raffinata leggerezza. “No!” è la storia di un amore sfuggente, sospeso, rincorso, controverso, forse irrealizzato (il finale delega alla fantasia del lettore) ma tremendamente romantico. La favola di Fezzi, attraverso i personaggi, racconta e sovrappone con levità stati d'animo e sentimenti profondi: la curiosità, i timori, il senso di inadeguatezza e la voglia di auto-rivelazione dell'adolescenza, il dolore (un lutto familiare) che ti cambia e ti cresce (troppo) in fretta, la consapevolezza adulta, i sogni che si realizzano e quelli che...chissà. Nelle pagine scorrono ironia, malinconia, incanto e tenerezza.

TGVerona

 

Penna veronese ammirata per la sua ironia che alterna il passo con la sensibilità di chi non guarda ma osserva. Da autore, o meglio, da re dell'istante come direbbe Davide Vogel, a intervalli regolari fa incontrare i due portagonisti, Chiara e Edoardo. Un paio d'ore e poi mesi a disegnare con la mente abbracci ipotizzati, perché, in fondo, la densità dell'amore chi la decide? Anche ridotto in fugaci segmenti intensi, rimane, comunque un modo di offrirsi in ostaggio, non tanto ad un'altra persona, quanto al destino di essere delusi. Perché, come ricorda qualcuno, anche volendo, l'anima non si può indennizzare.

Non c'è nessuna parabola di formazione nel nuovo romanzo di Alberto Fezzi. Un percorso contraddittorio perché 'ho lasciato che le cose andassero come devono andare' con la stessa impertinenza della vita.

Pantheon Magazine

 

 


Alberto Fezzi