SOGNANDO UN NEGRONI

IL LIBRO

(Bonaccorso Editore, 2004)

Prefazione di Vittorino Andreoli

 

E’ stato il caso letterario veronese degli ultimi anni: un trattato ragionato, comico, scettico e un po’ rompiballe, contenente battute fulminanti e sociologia da quattro soldi, sui luoghi di Verona frequentati da quella massa informe che sono i giovani veronesi, ovvero persone dai 18 ai 55 anni circa. E’ una Divina Commedia, una discesa agli inferi e ritorno, fatta di peccato e redenzione, di risate, lacrime e sangue, Gin Lemon e vino rosso.

Attraverso descrizioni memorabili, locali alla moda, pub, trattorie, osterie, discoteche, cinema, feste di laurea, il Vinitaly, e tanti altri posti ancora, emerge, con esilarante satira e paradossale ironia (e autoironia), una descrizione dei giovani veronesi, tra cui lo stesso autore, che è un misto di simpatia, follia e tenerezza, e che per certi versi risulta addirittura illuminante: i giovani leggendo questo libro infatti si riconosceranno ridendo, mentre gli adulti scopriranno, con un misto di angoscia e divertimento, cosa fanno i propri figli quando, in modo vago ed omertoso, dicono che “escono”.

La prefazione di un noto psichiatra dice tutto il resto che c’è da sapere sul libro e, soprattutto, sul suo autore.

“Istantanee che sono un vero capolavoro. C'è il rilievo indubbio che si tratta di uno scrittore, non nel senso di uno che ha scritto un libro, dote universale, ma di uno che sa giocare con le parole e con il periodare in maniera raffinata.”

Vittorino Andreoli

 

 

“Un affresco frizzante. Con satira e ironia, tra un Negroni e l’altro vengono fuori tic, ansie da tempo da riempire a tutti i costi, gergo, usi e costumi di una popolazione urbana che Fezzi descrive chiamando le cose con il loro nome e fotografandole per ciò che sono.”

L’Arena

 

 

“Un ritratto divertentissimo, giocato sempre sul filo di un’ironia capace di cogliere anche il riflesso un po’ malinconico del nostro vano, talvolta fantozziano affannarci.”

Carnet Verona


Alberto Fezzi