La mirabolante storia di un impiegato di banca

Come promesso (poiché la vostra ansia era a livelli spasmodici, lo so), tra pochi giorni su Cultora.it uscirà un mio nuovo e-book, scaricabile gratuitamente in pdf, che parlerà del perché e del per come ci si trova a lavorare in banca. 

E' un racconto lungo sul mondo bancario che segue l'onda de "Il principe del foro non esiste", ma è più un romanzino che un saggione. Sempre con l'intento di dimostrare che si può conciliare scrittura e lavoro, diavolo e acquasanta.

Eccovi uno stralcio, e state sintonizzati.

 

"Dopo la spiegazione, alcune graziose signorine sui trent’anni distribuirono (o somministrarono?) un primo plico di fotocopie sbiadite su cui erano riportati un centinaio di enigmi logico-matematici.

Tipo: completa la serie 2, 3, 4, …

Oppure: triangolo, quadrato, …, esagono

E ancora: pallino nero, pallino bianco, pallino …, pallino bianco (pregasi usare solo bianco o nero)

E poi: X, X, X, Y, …, Y

E, subito dopo, a tradimento: X, Y, X, …, X, Y

Al mio fianco mi accorsi di un Franco ansiosissimo, che continuava a scrivere e cancellare, scrivere e cancellare.

Io finii in un quarto d’ora scarso, e, dato che ne avevo il tempo, rilessi nuovamente tutte le domande per controllare se per caso non avessi preso un clamoroso abbaglio e, quelli che a me sembravano quesiti per bambini problematici, non nascondessero invece qualche arcano assioma trigonometrico da utilizzarsi come

reale chiave per risolvere gli enigmi proposti, il che avrebbe reso sbagliate tutte le mie risposte.

“Alla 38 è X o Y? E’ X o Y? E’ X o Y? Cazzo! Mio padre mi fa il culo!” mi gridò sottovoce Franco dal banco accanto (non so come ci riuscisse, ma riusciva proprio a gridare sottovoce), con le prime lacrime di disperazione che già gli

facevano capolino tra gli occhi.

“X” gli dissi. Alla domanda 38, completa la serie X, …, X, Y, Y, Y, la risposta era X.

“Speriamo”, mi rispose un Franco per nulla rassicurato.

E così di nuovo mi insinuò il dubbio che dietro a quelle cento domande per idioti fosse nascosto un codice segreto utilizzato nella seconda guerra mondiale tra i windtalkers e che quindi io, non conoscendolo, avessi sbagliato tutto."

 

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Alberto Fezzi